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Oro, argento e .. Maurix
La caduta di Leon – 1° atto
Dov’è finito lo spirito che, abbracciato, mi sedeva alle spalle? Dove! Sicuro che vedesse quello che vedevano i miei occhi, in verità sempre più stanchi, mi è improvvisamente scomparso dalla sella, mentre ero immerso in pensieri inutili. Due corpi, quasi uniti, separati talmente di colpo che l’equilibrio è mancato di schianto e fulminante la rovinosa caduta. Per terra, in ginocchio su un ginocchio con le braccia tese nell’aria; per terra la motocicletta con le ruote che girano per non offendere il motore spento. Vento e polvere. Vento e polvere mi sorpassano da retro. Veloci. Non si fermano. Forse non mi conoscono. Voci baritone e basse mi avvolgono assieme a sussurri materni. Ovattato, confuso, quasi lisergizzato, mi appaiono e scompaiono ora un’ amalgama dell’intero spettro, ora il buio. E il buio dell’anima. Urlo il suo nome, il mio nome, il Suo nome, il loro nome! Non sento nulla! Ma che è successo!? Sei stato tu, Signore? di Leandronico
"Simbolo della nostra esistenza di Nadia Tamari Raimondi
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